Tra i fautori della mia passione per il cinema (e della mia formazione come coglione) c'è ovviamente anche Mel Brooks.
Ricordo ancora in modo vivido quando ad otto anni vidi al Flora di Piazza Dalmazia la sua parodia di Star Wars, Balle Spaziali.
Da lì a breve mi sarei definitivamente innamorato della sua ironia e del suo modo di fare cinema, e fu il primo regista di cui collezionai la filmografia (in VHS), penando non poco per recuperare (in versione rimasterizzata della copia per noleggio, con tanto di fotocopia a colori) il suo primo film Per favore non toccate le vecchiette e non riuscendo mai a trovare Il mistero delle dodici sedie, che ho visto per la prima volta proprio in questi giorni.
Infatti recentemente, insieme a mia moglie Margherita, ci siamo rivisti l'intera filmografia.
Alcuni film non li rivedevo da vent'anni, altri invece li ricordo ancora a memoria, battuta per battuta (sempre per via di quel mio approccio nerd con le mie passioni).
Ad ogni modo, questa full immersion mi ha fatto rivalutare in modo più consapevole alcune pellicole e, più per fermare alcune riflessioni, ho deciso di raccontarvi la mia mia visione della sua filmografia.
Iniziamo dal principio:
Per favore, non toccate le vecchiette (The Producers)
1968
È il suo esordio alla regia ed immediatamente dimostra a tutti le sue qualità, tanto che nel 1969 ci vincerà l'Oscar come Miglior Sceneggiatura.
È una commedia originale, in cui un produttore teatrale ed un contabile cercano di truffare alcune vecchiette mettendo in scena "Primavera per Hitler", uno spettacolo che nasce per essere un flop, ma che poi si rivela essere fin troppo apprezzato dal pubblico.
La storia è così forte da diventare anche un vero musical di Broadway, The Producer (tuttora replicato), dal quale è stata poi ispirata una nuova commedia, The Producers - Una gaia commedia neonazista di Susan Stroman, sceneggiata sempre da Mel Brooks.
Insomma, un vero e proprio capolavoro.
Voto: 9
***
Il mistero delle dodici sedie (The Twelve Chairs)
1970
Ambientato nella Russia degli anni '20 del novecento, racconta di un nobile decaduto che deve ricercare un tesoro nascosto in alcune sedie di famiglia andate perdute.
È il film di Mel Brooks che conosco meno, più che altro perché al tempo era introvabile e sono riuscito a vederlo solo recentemente.
Ad ogni modo è pur sempre un grande film di Mel Brooks.
Voto: 7.5
***
Mezzogiorno e mezzo di fuoco (Blazing Saddles)
1974
Tra i miei preferiti.
È l'inizio della fase parodistica, che poi diventerà una gran parte della sua filmografia.
Sbeffeggia il genere commerciale del tempo, il western, degenerando poi nella meta-cinematografia, con una forte satira sul razzismo.
Racconta le gesta di uno sceriffo nero che deve salvare la città di Rock Ridge dalle grinfie del procuratore di stato Hedley Lamarr che lo ha messo lì proprio per creare malcontento nella cittadina.
Un capolavoro che andrebbe riscoperto.
Voto: 8.5
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Frankenstein Junior (Young Frankenstein)
1974
In assoluto il capolavoro di Mel Brooks.
Ha all'interno tantissime battute che sono poi diventate iconiche ed è una delle migliori parodie di sempre.
- Lupo ululà, castello ululì.
- Rimetta a posto la candela.
- Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere.
- Sedadavo.
- Si-può-fare!
È la storia del nipote di Frankenstein che torna in Transilvania per proseguire gli esperimenti del nonno.
Da vedere e rivedere.
Voto: 10
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L'ultima follia di Mel Brooks (Silent Movie)
1976
Un altro film geniale.
Un film muto che racconta di un terzetto di produttori che vuol girare un film muto.
Sono presenti nel cast Anne Bancroft, Liza Minnelli, Marcel Marceau, Burt Reynolds, James Caan e Paul Newman che interpretano loro stessi.
Il colpo di genio definitivo è che le uniche parole che sentiamo nella pellicola sono pronunciate dal mimo Marcel Marceau.
Fantastico.
Voto: 8
Alta tensione (High Anxiety)
1977
Una nuova parodia, stavolta della filmografia di Hitchcock.
Anche qui ci troviamo davanti ad una serie di colpi di genio.
Il film è strutturato come un vero thriller e cita alcune delle scene più famose dei film del Maestro della Suspance, come Gli Uccelli o La donna che visse due volte.
Raffinatissimo.
Voto: 7.5
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La pazza storia del mondo - Parte I (History of the World, Part I)
1981
È la prima parte di una serie composta da un solo film che si conclude con tanto di trailer della seconda parte (che non era mai stata prevista).
Racconta la storia del mondo partendo dalla preistoria fino alla rivoluzione francese, sbeffeggiando anche i colossal biblici e auto-citando le opere precedenti.
Divertentissimo.
Voto: 7
***
Balle spaziali (Spaceballs)
1987
È il primo film di Mel Brooks che vidi e fu subito amore.
Vabbè, già il fatto che sia la parodia di Star Wars lo rende magico e anche in questa pellicola si possono trovare alcune tra le battute e alcuni dei personaggi più divertenti di sempre.
L'aggancio finale con la saga del Pianeta delle Scimmie è da applausi.
Iconico.
Voto: 9
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Che vita da cani! (Life Stinks)
1991
Questa volta non si tratta di una parodia, ma di una storia originale.
Un ricchissimo e cinico uomo di affari deve vivere per le strade di Los Angeles come un barbone per una scommessa, riscoprendo il valore della vita e trovando l'amore.
Una bella commedia romantica.
Voto: 8
***
Robin Hood - Un uomo in calzamaglia (Robin Hood: Men in Tights)
1993
È la parodia del film di Robin Hood - Principe dei ladri (1991) di Kevin Reynolds, ed è l'inizio della fase calante del geniale regista.
Il film è carino, ma niente di più.
Voto: 6+
***
Dracula morto e contento (Dracula: Dead and Loving It)
1995
Il peggior film di Mel Brooks.
Dispiace ancora di più perché è il suo ultimo film e, come dicevo anche riguardo al film precedente, si tratta di una vera e propria parodia di un film specifico, in questo caso Dracula di Dram Stoker di Francis Ford Coppola.
Poche battute divertenti e molte cadute di stile.
Voto: 5
Purtroppo dopo questo film non ha diretto altro, ma ha comunque sceneggiato il remake del suo primo film The Producers - Una gaia commedia neonazista (The Producers) (2005) e Agente Smart - Casino totale (Get Smart) (2008).
Ad ogni modo ciò che ha fatto ha sicuramente segnato la storia del Cinema e, senza ombra di dubbi, anche il mio umorismo.
Perciò non posso fare altro che ringraziarlo pubblicamente.
E che lo Sforzo sia con lui.