L’arrivo del treno nella camera di Iris

Un breve omaggio domestico all’arrivo del treno dei Lumière, realizzato con i giocattoli di Iris. Un esperimento leggero che rievoca uno dei gesti fondativi del linguaggio cinematografico.

Ho sempre avuto un’attrazione speciale per L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat dei fratelli Lumière. Sarà la leggenda che lo circonda, sarà che è uno degli inizi più iconici del Cinema. Quando ho scoperto la realtà virtuale, il mio pensiero è andato subito lì, e infatti poi ho lottato abbastanza per realizzare una mia versione VR di quel momento, L’arrivo di un treno nella stazione di Torrenieri.

Un giorno, giocando con mia figlia Iris, mi è venuta voglia di farne anche una variante casalinga, usando i suoi giocattoli come protagonisti. Una piccola messa in scena improvvisata, nata più per divertimento che per ambizione. L’abbiamo girata in pochi minuti, ridendo, senza alcuna pretesa se non quella di condividere un gioco.

È uno di quei post buffi che ogni tanto scrivo su Iris, ma lo considero comunque parte delle cose che faccio. Perché a volte il cinema nasce così: da un gesto semplice, da un’idea istantanea, dalla voglia di omaggiare qualcosa che ci ha formato. Anche se succede nella camera di una bambina.