Diabolik VR Experience – Dentro la tana del Re del Terrore

Un esperimento VR nato tra mille limitazioni e un set in piena pandemia, per raccontare l’universo di Diabolik dall’interno della sua tana, tra stunt, carrelli e tanta improvvisazione.

In occasione dell’uscita del primo film della trilogia di Diabolik dei Manetti Bros e della mostra “Diabolik alla Mole” al Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Rai mi chiese di realizzare un contenuto in realtà virtuale per accompagnare la promozione del film.

Un’idea bellissima, ma non semplice da realizzare.

Nel cinema italiano esiste ancora un problema di fondo: la comunicazione viene spesso vista come una scocciatura, soprattutto durante la produzione. Capita che i contenuti da girare sul set — foto, reel, dietro le quinte — vengano percepiti come una distrazione, più che come parte integrante del lavoro.

E infatti, anche in questo caso, mi ritrovai con parecchi vincoli: niente attori, niente costume, niente macchina (almeno all’inizio), niente accesso al film. Solo la tana di Diabolik.

Quando arrivammo sul set, i Manetti stavano girando il secondo e il terzo capitolo della trilogia, in piena pandemia e tra mille test antigenici. Non proprio il momento ideale per aggiungere una troupe VR.

Eppure, alla fine, furono tutti disponibilissimi e riuscimmo a ottenere anche l’uso della macchina con dentro uno stunt vestito da Diabolik.

Per rendere l’esperienza più dinamica decisi di usare, per la prima volta, dei carrelli VR. Un piccolo esperimento tecnico che diede movimento e profondità all’interno della scena, trasformando una semplice ripresa statica in qualcosa di più cinematografico.

Il risultato fu poi presentato all’inaugurazione della mostra “Diabolik alla Mole” al Museo del Cinema di Torino.

A dispetto delle difficoltà, il lavoro riuscì a restituire l’atmosfera e il fascino dell’universo di Diabolik, aprendo la strada a nuove sperimentazioni nel linguaggio VR.

Anno
Durata 2'
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Regia Omar Rashid
Produzione Gold, Rai Cinema
Fotografia Sasan Baha
Post Prod. Sasan Baha, Cosimo Lombardelli