Elio e le Storie Tese — Il merchandising delle Emozioni Fortissime

Il merchandising con Elio e le Storie Tese è iniziato con il tour Emozioni Fortissime ed è andato avanti fino allo scioglimento della band: una collaborazione creativa e affettuosa, nata per caso e diventata un’amicizia vera.
Elio e le Storie Tese, Omar Rashid, Faso, Mangoni, Rocco Tanica, Elio, Paola Folli, Christian Meyer, Jantoman, Cesareo, Keeho Casati

A volte basta un secondo per permettere alla tua vita di realizzare un sogno.

Nel mio caso, tutto è iniziato nel 1992, quando Simona, un’amica più grande, mi fece ascoltare per la prima volta Pork e Cindy. Da allora sono stato un fan accanito di Elio e le Storie Tese, e mai avrei immaginato che un giorno mi sarei ritrovato a collaborare con loro.

Il primo contatto indiretto arrivò qualche anno prima di Gold, con un progetto chiamato Raskuha, un’intenzione di brand che avevo ideato e con cui producevo maglie serigrafate a mano.

Durante un’edizione di Pitti, decisi di regalare alcune maglie ai miei idoli, tra cui proprio gli EELST.

Mesi dopo, i Cayorosso – una band emergente con cui iniziai a collaborare – mi raccontarono che Rocco Tanica le indossava davvero.

Solo allora scoprii che uno dei membri, Tommaso Bianchi, era il figlio di Foffo Bianchi, lo storico fonico del gruppo: una coincidenza che contribuì ad accorciare diversi gradi di separazione e a far nascere un legame reale.

Quando Gold prese forma, fu proprio durante un video dei Cayorosso che chiesi di consegnare a Elio una maglia Gold, come piccolo gesto di apprezzamento.

Pochi giorni dopo, accadde l’impensabile: lo vidi indossarla in diretta a Radio Deejay.

Poco dopo mi chiamarono dalla Hukapan, la loro etichetta: volevano collaborare con Gold per il merchandising del tour “Emozioni Fortissime”.

Da lì nacque una linea di t-shirt pensate ad hoc per la band, tra cui la celebre Smoking, confezionata a mano per l’evento del 26 ottobre 2009 al Teatro degli Arcimboldi di Milano, dove gli EELST si esibirono con la Filarmonica Arturo Toscanini.

Ogni maglia era curata in ogni dettaglio, e alcune riportavano una grafica che richiamava volutamente il logo di Gold, come un marchio dentro l’altro.

La collaborazione è andata avanti fino allo “scioglimento” della band, ma è rimasta una vera amicizia — il tesoro più grande, oltre i sogni che potevo avere da bambino. Questa collaborazione mi ha regalato altre emozioni fortissime: partecipare al mitologico Dopofestival, condividere alcuni momenti al Sanremo della La canzone mononota, e seguire da vicino centinaia di concerti ed eventi del “simpatico complessino”.

In quegli anni ho avuto anche l’onore — e la fortuna — di farmi affibbiare da Faso il soprannome di Romario Golden, che ancora oggi ogni tanto riaffiora in qualche chat o ricordo di quei tempi.

Ora che la band suona solo sporadicamente, ogni volta che ripropongono del merchandising — anche se non lo seguo più direttamente — mi capita di ritrovare alcune delle grafiche che ho curato in quegli anni. E ogni volta, un piccolo sorriso ritorna.