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Diabolik, VR, Omar Rashid

Diabolik VR Experience

Diabolik VR Experience è un’esperienza in realtà virtuale nata per promuovere l’uscita del film Diabolik nelle sale, prodotta da Gold e Rai Cinema. L’opportunità di esplorare la tana del celebre personaggio dei fumetti, un misterioso ladro che guida una Jaguar e conserva i propri tesori in un covo segreto, che con la VR diventa visitabile.

Diabolik VR Experience

  • - 2'
  • Regia Omar Rashid
  • Produzione Gold, Rai Cinema
  • Fotografia Sasan Baha
  • Post Produzione Sasan Baha, Cosimo Lombardelli

In occasione del lancio del primo film della trilogia su Diabolik dei Manetti Bros, in concomitanza con la mostra “Diabolik alla Mole”, la Rai mi chiese di realizzare un contenuto in VR per la promozione del film.

Nel cinema italiano però esiste un grosso problema, ovvero quello della comprensione dell’importanza della comunicazione, sopratutto quando si è in produzione.

Mi spiego meglio, non mi sto lamentando di nessuno in particolare, se non della tendenza che fa sembrare superficiale il lavoro che sta dietro la comunicazione del prodotto cinematografico, quindi succede spesso che i contenuti da creare sul set (foto, reel, etc.) siano vissuti dalla produzione più come una menata che come un qualcosa che aiuterà il film dopo la fase produttiva.

E infatti anche per me fu molto complicato avere qualcosa per costruire questa esperienza: non potevo coinvolgere gli attori, non potevo usare il costume, non potevo vedere il film e, inizialmente, non potevo usare la macchina. Avevo a disposizione solo il set della tana.

Come dicevo non è colpa di nessuno, è così e basta, e in quel momento in cui dovevamo girare l’esperienza VR, i Manetti Bros stavano girando il secondo e il terzo capitolo di Diabolik, quindi effettivamente eravamo una menata in più sul set, già particolarmente complesso perché non solo stavano girando due film in contemporanea, ma anche perché eravamo in piena pandemia, quindi con tutte le varie menate dei test antigienici per il covid.

Ad ogni modo, quando poi ci trovammo sul set furono tutti gentilissimi e ci aiutarono a portare a casa il risultato, concedendoci di usare la macchina con all’interno uno stunt con la tuta di Diabolik.

Per inventarmi qualcosa di diverso dalla semplice ripresa statica in un set, per quanto bellissimo, optai per usare (per la prima volta) dei carrelli, che comunque resero l’esperienza più dinamica.

Il risultato venne poi presentato all’inaugurazione della mostra “Diabolik alla Mole” al Museo del Cinema di Torino e, a dispetto di tutte le difficoltà, aveva un suo perché e funzionava.