Drumpossible
Una delle prime sensazioni che ho avuto scoprendo il video a 360° è stata quella di trovarmi davanti non solo a una nuova tecnologia, ma a un nuovo linguaggio.
Un po’ come dovevano essersi sentiti i fratelli Lumière o Méliès di fronte alla nascita del cinema.
Da lì, l’idea di omaggiare il loro spirito sperimentale con un piccolo film che unisse musica, magia e realtà virtuale.
Già in passato avevo giocato con questo concetto in Alien 3 Dee (in cui avevo moltiplicato il beatboxer Alien Dee), ma con la VR volevo spingere oltre l’illusione.
Così ho chiesto al batterista Fabio Vitiello di comporre un brano in tre tracce, che poi abbiamo registrato e girato separatamente, per farlo apparire contemporaneamente in scena tre volte — una magia resa possibile solo dal linguaggio immersivo.
Abbiamo girato il 18 ottobre 2017 alla Golden Factory Studio di Colle (Prato).
Alla fotografia e post-produzione hanno lavorato Luca Ruggeri e Jacopo Cosmelli, mentre Nicolò Dante ha curato la grafica.
Un set di appena due minuti di film, che ci è costato otto ore di lavoro per evitare ogni minima ombra nei punti di taglio (uno di quei dettagli invisibili che, se sbagli, ti rovinano tutto in post).
Drumpossible è un piccolo esperimento nato per gioco, ma diventato presto un test sul potenziale spettacolare della VR— un linguaggio che, come il cinema alle sue origini, sorprende ancora quando riesce a farci credere a qualcosa di impossibile.
Il film è stato selezionato in diversi festival, tra cui il Dreamland XR di Las Vegas, dove è arrivato in finale contro il video Saturn Barz dei Gorillaz, oltre al Giffoni Film Festival e Maremetraggio di Trieste.