Drumpossible
Una delle sensazioni più nette che ho avuto quando ho scoperto il video a 360° per la realtà virtuale è stata quella di trovarmi davanti non solo ad una nuova tecnologia, ma proprio all’alba di un nuovo medium.
È stato quindi naturale andare a vedere chi, poco più di un secolo prima, si trovò al cospetto della nascita del medium cinema, in particolare i fratelli Lumière e George Méliès.
Quest’ultimo è colui che ha inventato il cinema fantastico e fantascientifico, soprattutto grazie ai suoi trascorsi da prestigiatore (potete vederne la storia nel bellissimo Hugo Cabret di Martin Scorsese).
Proprio per la mia passione per la magia e quel tipo di cinema, mi ero già trovato ad omaggiarlo con un piccolo corto promozionale di Gold, quando triplicai il bravissimo beatboxer Alien Dee, chiaro riferimento a L’homme orchestre di George Méliès, appunto.
Per quanto sia molto soddisfatto di Alien 3 Dee, mi fu chiaro sin da subito che con il linguaggio VR, questo tipo di escamotage sarebbe stato ancora più efficace.
Fu così che proposi al bravissimo batterista Fabio Vitiello di comporre un brano diviso in tre tracce, da poi interpretare singolarmente in fase di ripresa, per poi andare a sovrapporre tutto in una sola ripresa immersiva, rendendo così lo spettatore davanti a qualcosa di magico, ovvero vedere la stessa persona convivere più volte nello stesso spazio, cosa che nel video tradizionale ha perso, per abitudine, il suo potenziale spettacolare.
Drumpossible è nato come un piccolo test per mostrare appunto questa opportunità che offriva il linguaggio, ma venne fuori così bene che lo portai a giro per qualche festival, tra cui il Dreamland XR di Las Vegas, dove arrivo in finale contro il video di Saturn Barz dei Gorillaz, che ovviamente avevano le spalle più grosse di noi, comunque è stata una grandissima soddisfazione.