In occasione della presentazione del film Il ragazzo più felice del mondo, ho avuto il piacere di organizzare una performance live di Gipi con l’utilizzo della realtà virtuale: un esperimento unico che univa cinema, arte e tecnologia.
La serata, ospitata il 7 novembre al Cinema Stensen di Firenze, si è aperta con una dimostrazione dal vivo: Gipi, indossando un visore VR, disegnava in un vuoto visibile solo a lui, mentre il pubblico poteva osservare sullo schermo la traduzione dei suoi gesti in tempo reale.
Un gioco di percezioni che rendeva tangibile l’invisibile, trasformando il disegno in un’esperienza performativa e immersiva.
Dopo la performance è seguito il film, creando una connessione naturale tra linguaggio cinematografico e sperimentazione digitale.
La VR, in questo caso, non era solo un mezzo tecnico, ma un’estensione poetica del gesto artistico — un modo per disegnare nello spazio e nel tempo, invece che sulla carta.