Gold Streetwear — Dalla strada al mondo
Lo streetwear è un movimento nato dalla strada, profondamente legato alla musica hip hop e punk, ai graffiti, allo skateboard e al surf. Negli anni, è riuscito a conquistare il mondo intero grazie al suo stile casual, accessibile e aperto a infinite interpretazioni grafiche e stilistiche.
Quando ho fondato Gold nel 2003, il mio approccio allo streetwear era chiaro: volevo riportare l’attenzione alle radici della grafica, creando una connessione tra old school e new school. Il nostro primo negozio, aperto in Via Verdi a Firenze, portava in città un po’ di quella brezza culturale che soffiava oltreoceano. Le prime t-shirt brandizzate Gold sono state il primo esempio di streetwear a Firenze, spesso realizzate collaborando con artisti della street culture. Una delle prime collaborazioni, nel 2004, è stata con Paolo Capezzuoli, aka Zero T, che ha firmato la prima t-shirt creata appositamente per Gold.
Da allora, abbiamo continuato a espandere le nostre collezioni, aggiungendo felpe, accessori, jeans, camicie e maglieria. Il tutto accompagnato da brillanti e “appiccicose” tecniche di guerrilla marketing che hanno aiutato a promuovere la cultura street a Firenze.
Quando ho fondato Gold nel 2003, lo streetwear era ancora un territorio poco esplorato in Italia.
Avevo un obiettivo chiaro: riportare l’attenzione alle radici grafiche e culturali di un movimento nato dalla strada — dallo skate, dall’hip hop, dal punk e dai graffiti — e riportarlo a Firenze con un linguaggio nuovo, ma fedele alla sua essenza.
Il primo negozio, in via Verdi, è stato il punto di partenza.
Uno spazio che respirava un’aria internazionale, dove convivevano spray, vinili e t-shirt serigrafate, e che portava in città un po’ di quella brezza culturale che arrivava da oltreoceano.
Le prime t-shirt brandizzate Gold sono state anche le prime vere t-shirt streetwear di Firenze: spesso realizzate in collaborazione con artisti e writer, ognuna con una storia, un tratto, un’idea diversa.
La primissima, nel 2004, fu firmata da Paolo Capezzuoli (Zero T), che realizzò la prima grafica originale per il brand.
Negli anni, le collezioni si sono allargate: felpe, jeans, camicie, accessori, tutto sempre pensato come estensione di un immaginario, non come prodotto.
Il nostro approccio era più vicino all’arte che alla moda, e la comunicazione non convenzionale faceva parte del gioco: adesivi ovunque, eventi improvvisati, collaborazioni spontanee.
La nostra idea di marketing era semplice — se ti piaceva, lo dicevi in giro.
Gold è rimasto un progetto indipendente.
Disegniamo, produciamo e vendiamo solo ciò che sentiamo nostro, distribuendo esclusivamente attraverso lo shop online, che è diventato il naturale punto d’incontro della community.
Col tempo, però, Gold è andato oltre lo streetwear: si è spinto nel cinema, nella comunicazione e nella realtà virtuale, trasformandosi in un progetto multimediale sempre in movimento, ma con le radici ben piantate nella cultura urbana che l’ha generato.
Gold è nato dalla strada, ma non ci si è mai fermato.
E forse è proprio questa la sua natura: continuare a cambiare, restando sé stesso.