Amano VR – Dentro lo studio di Yoshitaka Amano
A volte la realtà virtuale ti porta davvero altrove.
Nel mio caso, mi ha portato fino a Tokyo — o meglio, nei due studi dove Yoshitaka Amano, il leggendario artista giapponese, crea i suoi mondi.
Amano VR è un progetto che ho realizzato per Lucca Crea, come parte della mostra Amano Corpus Animae, curata da Fabio Viola, e dedicata all’universo visionario del Maestro.
 
Per questa produzione ho curato regia e riprese immersive, con il supporto di Luca Bitonte (produzione per Lucca Crea) e Cristiano Gazzarrini (fotografia delle interviste), mentre Lorenzo Pedri e Gabriele Fasano hanno seguito la post-produzione, rispettivamente per montaggio e sound design.
 
Eravamo una piccola delegazione, ognuno con il proprio obiettivo: io dovevo girare il video VR, Cristiano i video tradizionali, Luca coordinava la produzione, mentre Emanuele Vietina, Fabio Viola e Silvia Ceccarelli lavoravano alla progettazione delle mostre di Lucca e Milano.
A tradurre (e a farci scoprire il Giappone con la pazienza di un fratello maggiore) c’era Giovanni Panteri, amico fiorentino che vive lì da anni.
 
Sono stati giorni intensi e bellissimi: abbiamo conosciuto Amano e il suo team, osservandolo disegnare, dipingere, raccontare. Abbiamo mangiato soba a Shinjuku — in un piccolo locale che continuo a definire il mio posto preferito al mondo — e incontrato per caso Domenico De Gaetano, allora direttore del Museo del Cinema di Torino. È stato un incontro bellissimo, e ho avuto l’onore di scattare una foto ai miei due direttori preferiti per celebrare quella coincidenza improbabile.
 
Tra una ripresa e l’altra, sono riuscito anche a vedere Godzilla e Kong – Il nuovo impero al Toho Cinema in IMAX: film discutibile, ma vederlo nella casa di Godzilla ha avuto il suo perché.
 
Il video è stato presentato in anteprima a Lucca Comics & Games, poi alla Fabbrica del Vapore di Milano, e successivamente all’Ambasciata Giapponese a Roma e all’Istituto di Cultura Giapponese, in quattro appuntamenti aperti al pubblico e agli studenti.
Grazie alla realtà virtuale, i visitatori possono letteralmente teletrasportarsi a Tokyo, entrare nello studio del Maestro e assistere al suo processo creativo. Quando Amano ha visto il risultato finale e mi ha detto che gli era piaciuto, mi sono sentito felice come un bambino.
 
Ah, come tutte le volte che torno a Tokyo, ho rivisto il mio amico Hiro — sempre allo stesso posto, all’incrocio di Shibuya, come se il tempo non passasse mai.
È stato un progetto speciale, nato da un rapporto costruito con Lucca Crea durante Generazione Fumetto e che — spero — continuerà a crescere.
A volte la VR non serve solo a portarti altrove, ma anche a farti ritrovare le persone giuste.
 
 
 
 
 
 
 
