Nelson – Jorit e il condominio dei diritti
Il progetto è nato nel 2018, poco dopo la fondazione di Gold Enterprise, quando il Mandela Forum e UniCoop Firenze decisero di promuovere un grande murale dedicato a Nelson Mandela, con il sostegno del Comune di Firenze. L’artista scelto era Jorit, lo street artist napoletano noto per i ritratti monumentali attraversati da due segni tribali sul volto.
Io ho curato regia e produzione insieme a Luca Fortino e Alessandro Mancini, con la fotografia di Edoardo Zucchetti e Sasan Baha, le grafiche di Azzurra Giuntini e le musiche originali e il sound design di Luca. È stato anche il primo progetto con Gold, e il primo in assoluto per Sasan (un piccolo inizio che avrebbe portato lontano).
Per dodici giorni abbiamo seguito Jorit durante la realizzazione del murale, un’opera che cresceva letteralmente giorno dopo giorno sul condominio popolare di via Canova. All’inizio i residenti erano diffidenti: c’era chi si lamentava del rumore, chi del colore. Poi, man mano che il volto di Mandela prendeva forma, qualcosa cambiava. La gente cominciava a fermarsi, a fare domande, a raccontare storie personali. Il muro diventava uno specchio.
Nel documentario abbiamo alternato le riprese del lavoro di Jorit alle interviste con passanti, abitanti, istituzioni e accademici, cercando di restituire la complessità di un quartiere che si riscopre attraverso l’arte. Era impossibile non percepire la forza trasformativa di quel processo, in cui un volto diventava un punto di incontro.
Girato tra maggio 2018 e il 2019, Nelson è stato presentato in anteprima il 15 novembre 2019 allo Schermo dell’Arte, poi proiettato allo Stensen e al cinema La Compagnia. Nel 2020 ha vinto il premio Racconto della realtà al Sarno Film Festival.
Dal progetto è nata anche una versione immersiva, Jorit VR, realizzata per accompagnare le proiezioni in sala con visori nel foyer. Un modo per ampliare lo sguardo e far vivere l’opera da un’altra prospettiva — quella dell’artista sospeso nel vuoto.
Il film e la sua controparte VR sono oggi distribuiti da Rai Cinema Channel VR.
Due linguaggi diversi, ma complementari: uno osserva, l’altro fa vivere. Entrambi raccontano come l’arte possa cambiare il modo in cui guardiamo le cose.






