F.A.M.E. VR – Poesia e corpo in realtà virtuale
 
F.A.M.E. VR è un cortometraggio in realtà virtuale che ho realizzato insieme a Giancarlo Cauteruccio, tratto dal suo poemetto in dialetto calabrese Panza, Crianza, Ricordanza.
In scena, Cauteruccio è solo: recita versi taglienti a ritmo serrato, muovendosi in una cucina dove cuochi-fantasma appaiono e scompaiono intorno a lui.
Lo vediamo divorare voracemente grandi quantità di cibo in una sala deserta, dando vita a una rappresentazione viscerale e potente, dove il corpo diventa linguaggio e confessione.
Ho curato produzione e regia VR, lavorando con Sasan alla fotografia e alla post-produzione.
Abbiamo girato all’interno del Teatro del Sale di Firenze, uno spazio che sembrava perfetto per amplificare il senso di rituale e isolamento evocato dal testo.
Il cortometraggio è stato presentato all’interno della programmazione di Giancarlo Cauteruccio, come estensione virtuale della sua ricerca teatrale.
F.A.M.E. è un grido che si trasforma in poesia, un racconto di memoria e fame — insaziabile, irrisolta, vissuta come fuga dalla solitudine e dagli orrori del mondo.