Gold Studio — Un laboratorio tra cinema e realtà

Uno spazio nato come studio personale e diventato nel tempo un micro-coworking dedicato al cinema e alla realtà virtuale. Un luogo pieno di storie, collaborazioni e disordine creativo.
Gold via Masaccio

Sin dall’apertura del primo negozio in via Verdi, mi ero ritagliato uno spazio per farne il mio studio.

All’inizio serviva per seguire la parte design e marketing di Gold, ma con il tempo è diventato il punto da cui guardavo sempre più verso il cinema.

In quel periodo lavoravo anche per Cadini, il brand di abbigliamento classico fondato da mio padre.

Quando non ero al piano di sopra a disegnare, facevo il commesso nel negozio, e tra un cliente e l’altro guardavo film in loop.

Era un posto bellissimo ma poco pratico per lavorare: il negozio era un porto di mare, e più che uno studio era diventato un salotto pubblico, pieno di amici, artisti e curiosi.

Così, quando decisi di rendere la parte superiore di via Verdi uno spazio espositivo, mi spostai per un periodo nello studio di KM Zero, a pochi metri, dove dividevo la stanza con Simone Massoni e Brian Buschmann.

In quegli anni lavoravo sempre più per Cadini e mi spostai nei loro uffici, in zona Cure, passando per vari spazi: prima via del Lasca, poi via Pepe (dove tenevamo anche il magazzino e le prime riunioni che portarono alla nascita di Multiverso) e infine via Masaccio.

Qui, nel 2014, nacque quello che oggi è il mio Gold Studio.

Occupavamo due unità di un complesso più grande: in una c’era l’ufficio di mio padre, nell’altra creai il mio, arredato con ciò che era rimasto dal negozio di via Gioberti.

Gold via Masaccio

Avevo chiuso il capitolo dei negozi fisici, ma non quello della sperimentazione: in quel periodo lavoravo prettamente sulla comunicazione, ma iniziavo ad affacciarmi al mondo del cinema. Stavo lavorando a Street Opera e, senza ancora rendermene conto, stavo entrando pienamente nell’universo dell’audiovisivo.

Negli anni, lo studio è diventato un micro-coworking verticale sul cinema, condiviso con Berta Film di Stefano Mutolo, le sue collaboratrici Raika e Carolina, e frequentato da molti dei miei collaboratori storici:

Gabriele Fasano per l’audio, Federico Orlandini per le musiche, Marco Tajani per sceneggiature e performance, e ovviamente SasanCosimo e Lorenzo, con cui porto avanti la maggior parte dei progetti VR.

Qui ho realizzato Being Omar Rashid, la Formazione VR e la serie L’Ufficio ai tempi del Covid, oltre a decine di produzioni e sperimentazioni immersive.

Con il tempo, uno degli uffici accanto si è liberato e mio fratello Nuri, fotografo, ha deciso di prenderlo come studio fotografico: ora condividiamo anche una piccola sala di posa, che usiamo regolarmente per shooting e progetti comuni.

Gold via Masaccio

Lo spazio è strutturato con due stanze chiuse, un’area comune con bar e cucina, e una grande sala polifunzionale che in passato era lo show-room.

Oggi ospita una dvdteca con oltre 5.000 titoli, una saletta per proiezioni private e, ogni tanto, piccoli eventi di networking.

È pieno di fumetti, giocattoli, vinili e videogiochi: un disordine creativo che mi rappresenta e che non riuscirei mai a sostituire con nulla di più ordinato.

Quando con Alessandro Mancini e Luca Fortino fondammo Gold Enterprise, questo fu il primo quartier generale della società, dove nacquero molte delle idee che oggi vivono in Gold VR.

Oggi, mentre loro proseguono il percorso alle Murate, io continuo a lavorare da qui, nel mio laboratorio personale, dove ogni progetto parte da una chiacchiera, una prova, o semplicemente da un’idea appuntata su un foglio nel caos dello studio.