VRisiko! Sognando la Kamčatka

Un esperimento tra teatro, cinema e VR: tre amici, una partita a Risiko e uno spettatore immerso nel loro flusso di coscienza, tra improvvisazione, tecnica e ricerca formale.

Durante il lockdown, tramite Facebook, conobbi Marco Ripoldi, attore de Il Terzo Segreto di Satira, un collettivo di registi e autori che ha fatto il passaggio dal web al cinema in modo virtuoso.

Mi piaceva molto il suo modo di recitare, convincente e reale, così gli proposi di esplorare il linguaggio della realtà virtuale.

Gli inviai un visore e dei contenuti, iniziando a parlare di nuovi progetti. Con lo spettacolo dal vivo bloccato, la VR rappresentava una nuova prospettiva per continuare a lavorare, e Marco si appassionò subito al virtuale.

Come forse saprete, Marco interpretò il Commissario Centuri in “Così è (o mi pare)”, , ma questo progetto nacque prima del lavoro su Pirandello.

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Durante quel periodo, Marco mi parlò di “Sognando la Kamchakta” di Corrado Accordino, un progetto teatrale che era andato in scena solo una volta prima della pandemia.

Lo spettacolo, un atto unico in tempo reale, vedeva tre amici giocare a Risiko, con i loro caratteri e tradimenti che emergevano durante la partita.

I pensieri dei personaggi venivano raccontati attraverso momenti off, con un occhio di bue che illuminava l’attore mentre parlava al pubblico.

Quando Marco me lo raccontò, dissi subito che era perfetto per la VR. Dopo “Così è (o mi pare)”girammo questo.

La sfida proposta a Corrado fu di giocare realmente la partita, mantenendo una drammaturgia ma lasciando spazio all’improvvisazione per coprire i momenti variabili del gioco.

Le carte erano distribuite in ordine prestabilito, ma i dadi seguivano logiche casuali.

La telecamera era piazzata come nel film dei Fratelli Lumière “La partie de cartes”al posto del quarto giocatore assente, rappresentando il flusso di coscienza dei personaggi.

Nel cinema VR, è fondamentale definire chi è lo spettatore rispetto alla storia. In questo film, lo spettatore è il flusso di coscienza dei personaggi, quindi nei momenti off, l’attore parlava in macchina mentre gli altri due si congelavano.

In post-produzione, abbiamo scontornato frame-by-frame tutti gli off, lasciando il personaggio parlante a colori e desaturando il resto in bianco e nero.

Il risultato è davvero interessante, mostrando come questo linguaggio prenda dal cinema e dal teatro, ma al tempo stesso crei qualcosa di nuovo e ancora da codificare.

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Certo, non è stata proprio la scelta più economica, soprattutto in termini di tempo, perché la post-produzione è durata tantissimo.

Ma la resa meritava la spesa.

Anno
Durata 22'
Regia Omar Rashid
Produzione Omar Rashid, Luca Fortino, Corrado Accordino, Pierfrancesco Pisani, Alessandro Mancini
Scenografia Maria Chiara Vitali
Co-Producer Cosimo Lombardelli
Cast Massimiliano Loizzi, Marco Ripoldi, Corrado Accordino
Fotografia Cosimo Lombardelli
Post Prod. Sasan Baha, Cosimo Lombardelli
Sound Design Luca Fortino
Presa Diretta Luca Fortino
Scenografia Maria Chiara Vitali
Costumi Maria Chiara Vitali
Effetti Speciali Cosimo Lombardelli
Grafica Azzurra Giuntini
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